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“VERO. Murrine Contemporanee” di ANTONIO DEI ROSSI

Nell’ambito di The Venice Glass Week 2018, dal 9 settembre al 9 ottobre, il Caffè Florian ospita l'ultimo e unico erede della murrina figurativa, l'artista Antonio Dei Rossi
Antonio Dei Rossi, unico erede della murrina figurativa dell’arte vetraria muranese
Quella della murrina figurativa è una tecnica che appartiene alla tradizione storica della pregiata Arte Vetraria Muranese.
Iniziata verso la metà dell’Ottocento per opera di Giacomo Franchini, deriva dalla più diffusa e antica arte della murrina millefiori. Da allora esponenti delle più importanti famiglie di vetrai si dedicarono ad essa: dopo Franchini, i Moretti, i Barovier nella seconda metà dell’800 e nei primi decenni del ‘900 e ancora Ulderico Moretti negli anni Venti.
Verso la fine degli anni ’80 è Mario Dei Rossi (1926) a riscoprire e perfezionare la tecnica e segnare così un altro capitolo, forse il più importante per numero di soggetti e qualità esecutiva, nella creazione della murrina figurativa.
Antonio Dei Rossi (nato nel 1964), figlio di Mario, segue il padre nel nobile e difficile lavoro tanto da innamorarsene e iniziare già nel 1999 un proprio percorso creativo.


A differenza dei suoi predecessori, Antonio Dei Rossi non nasce vetraio, ma nella sua formazione si dedica all’Arte per studi e vocazione sviluppando interessi per la scultura, la pittura, il design, la grafica. Con l’arte della murrina, Antonio Dei Rossi non vuole solo creare magistralmente un manufatto unico nel suo genere – cosa che sviluppa con pregevoli risultati negli anni – ma andare “oltre”, con la creazione di gioielli e vasi costruiti intorno alla murrina, grazie alle capacità progettuali come designer. L’applicazione per uso decorativo della murrina figurativa, nell’alta gioielleria e nell’oggettistica, era tradizione nella Venezia nobile di fine Ottocento e primo Novecento, e Antonio rilegge la storia e la riporta ai nostri giorni con innovazione ricerca e sperimentazione.

Ventre 2006 – vaso
Antonio Dei Rossi è rimasto l’unico erede dell’Arte della murrina figurativa della tradizione muranese, nel rispetto della Storia Vetraria: il padre Mario ormai novantaduenne ha creato, infatti, la sua ultima opera nel 2015.
Le sue murrine, circa 110 soggetti, esprimono un livello qualitativo ineguagliabile e una ricerca nella tecnica e nell’innovazione, arrivando alla creazione di murrine con effetto tridimensionale.

Cinciallegre 2017 – murrina a effetto tridimensionale
Antonio Dei Rossi e la tecnica della murrina figurativa
I pochi esponenti che hanno fatto la storia della murrina figurativa hanno adottato e sviluppato tecniche diverse per la creazione delle opere. Giacomo Franchini sperimentava la tecnica a caldo, Luigi Moretti adottava, invece, la tecnica a freddo. I Barovier riprendono la costruzione a caldo del disegno ma è in fornace che finiscono la fusione e la tiratura della canna. Ulderico Moretti costruiva la composizione come una sorta di puzzle.
Mario e Antonio Dei Rossi utilizzano la stessa tecnica che sperimentò Luigi Moretti. Utilizzando esclusivamente vetro di Murano: la composizione viene costruita con cannelle sottilissime come una sorta di assemblaggio musivo lavorato in altezza. Si ottiene così una forma, generalmente cilindrica di 11 cm di diametro per 7/8 cm di profondità. Questa forma, contenente il disegno nella sua lunghezza, viene portata a rammollimento, gradualmente ristretta fino a un punto di fusione che ne permette il tiraggio. Si ottiene così una canna riportante per tutta la sua lunghezza lo stesso disegno iniziale. Tagliata e lucidata dà vita alla murrina.


Le murrine figurative del maestro Antonio Dei Rossi in esposizione al Caffè Florian
Multipli in dischetti di vetro, simili/dissimili dove maestria e caso riproducono il disegno originario.

La mostra Vero. Murrine Contemporanee, curata da Stefano Stipitivich, direttore artistico del Caffè Florian e grande estimatore dell’opera di Mario, il padre, e di Antonio Dei Rossi – più volte negli anni ospiti del Florian con le loro incredibili realizzazioni -, presenta le opere in murrina più famose di Antonio Dei Rossi, soprattutto del periodo dal 2011 a oggi. Nelle Sale del Caffè Florian sono anche in esposizione vasi in vetro con murrine applicate con montature in oro o argento.

I grandi Maestri della Murrina Figurativa si possono contare sulle dita di una mano.
La fortuna che uno dei cinque Maestri sia il padre di Antonio Dei Rossi, gli ha permesso, pur non avendo avuto una vita dedicata alla fornace, di attingere a piene mani dal suo sapere e far tesoro della tecnica e dei “segreti di bottega”. Insegnamenti ai quali si aggiungono una formazione personale artistica, culturale e professionale, che per la prima volta esula da una visione prettamente vetraria. Nel lavoro di Antonio Dei Rossi, la Murrina non è più fine a se stessa o eventualmente rivolta, come da tradizione, in senso decorativo, ma diventa veicolo, mezzo di uno sviluppo artistico e concettuale. La Murrina, concepita come tecnica illustrativa, si carica delle strategie della rappresentazione, può essere costruita a livelli per ottenere un effetto tridimensionale; è senso e fulcro di processi di design; diventa oggetto e soggetto di sviluppi artistici concettuali che lavorano sull’unicità strutturale e sulle peculiarità intrinseche della sintesi operativa.
Antonio Dei Rossi, artista e designer, rappresenta un patrimonio di conoscenze e di abilità tecniche da salvaguardare e tramandare alle generazioni future.


Veneziano del 1964, Antonio dei Rossi vive a Treviso, il suo studio/laboratorio si trova nell’isola di Burano. Ha compiuto studi artistici all’Istituto d’Arte e all’Accademia di Belle Arti di Venezia.
Dalla metà degli anni Ottanta si dedica alla produzione artistica partecipando a numerose esposizioni in Italia e all’estero esplorando i diversi linguaggi ed espressioni dell’arte.
Figlio d’Arte, il vetro sarà la materia principale della sua opera. Per parecchi anni segue il lavoro del padre in fornace e dal 1999 inizia a realizzare le sue prime opere in murrina.
Dal 2003 il suo lavoro trova notevole interesse soprattutto negli Stati Uniti dove espone principalmente a New York e Chicago.
Nel 2007 è il Giappone che ospita il suo lavoro, a Nagoya e Tokyo. Tra le città italiane, soprattutto Torino e Firenze accolgono le sue opere, ma il cuore lo riporta sempre a Venezia dove, tra le altre, frequenti sono le collaborazioni con lo storico Caffè Florian e il Museo del Vetro di Murano.


The Venice Glass Weeks, il festival che l’Italia dedica all’arte della lavorazione del vetro
The Venice Glass Week è il festival internazionale, nato nel 2017, che la città di Venezia dedica all’arte vetraria, attività artistica ed economica per la quale la città lagunare è conosciuta in tutto il mondo da oltre 1.000 anni. La seconda edizione del festival si terrà dal 9 al 16 settembre 2018.
The Venice Glass Week è promosso e organizzato da Comune di Venezia, Fondazione Musei Civici di Venezia, LE STANZE DEL VETRO – Fondazione Giorgio Cini, Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti e Consorzio Promovetro Murano.
Il Florian, infatti, nella sua azione di promozione dei linguaggi artistici contemporanei, ha negli anni dedicato molto spazio a maestri i cui esiti creativi sono frutto di una profonda esplorazione e confronto con la materia ancestrale rappresentata dalla lavorazione del vetro, fusione alchemica di sabbia e fuoco. Hanno esposto le loro opere al Florian: Cristiano Bianchin, Yoichi Ohira, Toots Zinsky, Richard Marquis, Massimo Nordio, Michele Burato, Maria Grazia Rosin, Mario e Antonio Dei Rossi, Silvano Rubino, Fabio Fornasier, Lucio Bubacco e Davide Salvadore.
