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LA VIA DELLE SPEZIE

Per conoscere culture diverse spesso il modo migliore è apprezzarne il cibo e comprendere la storia culinaria che porta dentro di sé. Per comprendere le ragioni dell’ascesa gloriosa di Venezia, bisogna volgere lo sguardo ad Est. Già nel XII secolo i mercanti veneziani avevano compreso il potenziale economico delle spezie provenienti dall’Asia.

Una lunga esperienza nei viaggi commerciali aveva portato nel XIV sec. alla creazione di un sistema regolare di “Muda”: percorsi commerciali che potevano variare annualmente, proprio come i flussi migratori degli uccelli, da cui il nome che significa “muta”. La Serenissima poteva in questo modo garantire alla merce preziosa un viaggio al sicuro da pirati e imprevisti fino al mercato di Rialto, centro nevralgico degli scambi commerciali.

Raccolte nel sud e nel sud-est asiatico, piccole, leggere e non deperibili, le spezie divennero merce immensamente ambita. Rappresentavano un simbolo di benessere e posizione sociale nell’Europa medievale e Venezia era diventata il centro strategico di scambio in cui arrivavano e da cui ripartivano. I “Messeri del pepe” controllavano la qualità delle spezie prima di esportarle sui mercati europei dove venivano rivendute a prezzi molto più alti di quelli a cui erano state acquistate. Venezia aveva creato il monopolio delle spezie, quello che può considerarsi il primo esempio di globalizzazione.

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Mappa della Via delle Spezie

Il ruolo di Venezia nel commercio delle spezie

 

Ponte tra Oriente e Occidente. Un crogiuolo di culture, Venezia è sempre stata caratterizzata da una società cosmopolita. Una babele di lingue, profumi, colori e sapori che parlano di terre lontane. La sua lunga storia fatta di scoperte, viaggi, guerre, colonie e traffici commerciali si svela anche nel cibo, in quelle preparazioni considerate oggi parte integrante della tradizione veneziana, ma che nascono in realtà dalla contaminazione di diverse culture. Piatti che si contraddistinguono proprio per il magico tocco creato dall’aggiunta di una spezia o dalla combinazione di più spezie. Esotismo e miti di paesi lontani vengono così introdotti in laguna attraverso le ‘speciali’ spezie.

View of ships unloading in San Marco basin Venice by Gasper van Wittel 1697.

Gasper van Wittel, veduta dello sbarco delle navi nel bacino di San Marco, Venezia, 1697

Nell’etimologia latina “species” vuol proprio indicare qualcosa di eccezionale, fuori dall’ordinario. Quel pizzico in più che fa la differenza e che rende una pietanza appunto ‘speciale’.

unnamed At the Drogheria Mascari, aromatics are kept in special drawers to preserve their fragrance.

La supremazia della Serenissima nel commercio delle spezie, un viaggio nella storia del commercio delle spezie

 

Grazie alla prerogativa di voler tutelare i floridi traffici nel mar Mediterraneo, Venezia ha saputo mantenere lunghi periodi di “pace strategica”. L’accoglienza è sempre stata la propria carta vincente: mercanti, letterati, speziali, esuli o conquistatori, tutti hanno trovato accoglienza tra le calli e i canali della Dominante.

Venezia ha saputo integrare la diversità cogliendone sempre il lato positivo e volgendolo a proprio vantaggio.

Il cibo è stato veicolo di un interscambio la cui elaborazione culturale si può ‘leggere’ ancora oggi in ogni pietra, in ogni monumento e in ogni piatto della tradizione culinaria.

Le spezie e i piatti della tradizione veneziana

 

“Saor” nel dialetto veneziano significa esattamente “sapore”. È un condimento del XIV sec. preparato con cipolle, uvetta e pinoli che serviva per la conservazione delle sarde, ma non solo. È un matrimonio di gusti che ci riporta direttamente in Oriente.

La “Castradina” immancabile piatto della festa del Madonna della Salute, è preparata con montone castrato salmistrato, verze, pepe nero e timo, e giunge a Venezia dall’Albania già nel 1173 grazie ai traffici commerciali.

La “Pastissada de manzo”: carne a lunga macerazione nel vino rosso condita con una sinfonia di aromi. Il mondo con il suo carico di esotismo è servito a tavola! Oggi possiamo gioire e godere di fantastici piatti ‘tipici’ grazie ad un ininterrotto lavoro di fusion durato secoli.

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Marco Polo in partenza da Venezia nel 1271, particolare di un manoscritto miniato, c. 15 ° secolo; nella collezione della Bodleian Library, Oxford, Regno Unito

Il Caffè Florian è lo specchio della storia veneziana, un microcosmo in cui rivivono gli antichi echi della sua gloria.

Abbiamo voluto ricreare nei nostri prodotti esclusivi un percorso sensoriale e olfattivo che rendesse testimonianza delle tappe storiche della Serenissima. Nel profumo per persona “Aqua Florian” la prima nota che si percepisce è il coriandolo seguito dall’assenzio. Nel profumo per ambiente “Uomini Illustri” abbiamo voluto celebrare la Venezia regina della Via delle Spezie utilizzando il chiodo di garofano e la noce moscata. Gustando i nostri “Biscotti Speziati” la cannella, tra le altre spezie, sorprenderà le vostre papille gustative diventando la protagonista del tea time.

Zenzero, chiodi di garofano, anice, coriandolo e noce moscata… Dovete solo chiudere gli occhi e lasciarvi trasportare in un viaggio nel tempo e nello spazio. Altrove, ad Oriente.

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I mercati veneziani delle spezie e dove trovarli

 

Alla ricerca dei segreti di Venezia, ci si imbatte in un percorso che conduce al cuore della città: il mercato di Rialto. “Ruga dei Spezieri” è un chiaro richiamo topografico ai mestieri e al mondo delle spezie. Riuscite ad immaginare i mercanti di spezie allineati con tutta la loro variopinta merce in esposizione? Cannella, zenzero, pepe, chiodo di garofano, noce moscata, cassia: colori vibranti, contrasti armoniosi, profumi inebrianti, consistenza vellutata: le spezie stimolano la vista, l’olfatto, il gusto. Possono coinvolgere tutti i sensi e risvegliare la memoria involontaria.

I veneziani, geniali maestri nell’arte della vendita, hanno saputo inventare il pratico sacchetto di spezie, “sacheti veneti di speciarie veneziane” che raccoglievano diversi aromi in base al piatto da condire: carne, pesce, oppure una combinazione di spezie che si sposava a tutti i gusti.

Oggi la definiremmo una vincente operazione di marketing!

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