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La festa del Redentore a Venezia 2023: quando si celebra, storia e curiosità da scoprire

Quando si celebra la Festa del Redentore a Venezia
Il sabato che precede la terza domenica del mese di luglio Venezia si prepara alla festività più emblematica dell’estate: “La notte famosissima”.
Quest’anno la ricorrenza coincide con il fine settimana del 15 e 16 luglio.
Il più atteso degli appuntamenti nella città lagunare, il più sentito dai veneziani, il momento più agognato dai “foresti”.
Alle 23.30 di sabato 15 luglio saremo tutti con gli occhi puntati al cielo per tornare bambini e farci mesmerizzare dai colori e dall’incanto dei fuochi d’artificio che illumineranno l’acqua della laguna nel bacino San Marco antistante la Piazza.
Tradizioni e usanze legate alla Festa del Redentore
Viene l’acquolina in bocca solo a pensarci…
In barca o in riva sulle Fondamenta, tra “bovoletti” (piccole lumachine terrestri bollite e condite con prezzemolo, aglio e pepe), “bigoi in salsa” (pasta fatta in casa condita con una salsa di acciughe e cipolla), e Sardee in saor (sardine fritte e cipolla passata in padella con dell’aceto bianco, l’uva passa e i pinoli), la protagonista a tavola sarà la tradizione culinaria veneziana.
Ferventi i preparativi per la disposizione delle tavole, per i menù ricchi di succulenti piatti, per lista degli invitati, per la disposizione dei posti a sedere e per il calcolo delle bottiglie di bevande, acqua e soprattutto prosecco da avere a disposizione per tutta la notte.


Il famoso spettacolo pirotecnico durante l’evento
Batte già forte il cuore per l’adrenalina dei “botti”: i fuochi d’artificio che grazie a Marco Polo fanno parte anche della nostra tradizione. I giorni a seguire, le conversazioni nei bar e per le calli avranno come principale argomento proprio la riuscita dello spettacolo pirotecnico. Ognuno avrà vissuto un’esperienza memorabile, fino al prossimo Redentore, poiché ciò che conta è esserci stato e poterlo raccontare.
Si carica questa festa delle stesse aspettative di un Capodanno, perché è di rinascita che stiamo parlando quando parliamo della Festa del Redentore. Dal 1577 si rinnova il senso di redenzione in un rito celebrativo che unisce folklore e fede religiosa. Un connubio felice che tra terra e mare ricrea un’atmosfera di gioia e senso di comunità. Impossibile resistere a questa “Notte Famosissima”, (come veniva chiamata anticamente), che è una vera e propria esperienza immersiva.


Uno dei simboli della Festa è sicuramente il Ponte Votivo, che permise ai fedeli nel luglio del 1577 di raggiungere l’isola della Giudecca dove si stavano ponendo le basi della Chiesa del Redentore. Come allora, anche oggi è possibile camminare su un ponte sostenuto da barche che copre tutta la larghezza del Canale della Giudecca, per una distanza di circa 330 metri. Una sola volta all’anno questa distanza è colmata e l’attraversamento diventa il fulcro del pellegrinaggio verso il luogo di culto. Un momento mistico che ben si sposa con il carattere festoso che invade la città.

Mai come in questa era post pandemica ci siamo sentiti vicini al sentimento di disperazione che spinse nel XVI secolo il Senato della Serenissima a chiedere l’intervento della grazia divina per porre fine alla peste che aveva ridotto di un terzo la popolazione. Come ex voto per la liberazione dall’epidemia che ammorbava la città, fu commissionata la costruzione della Chiesa del Santissimo Redentore sull’isola della Giudecca, nell’area del convento francescano. L’architetto incaricato fu Andrea Palladio di cui riconosciamo la cifra stilistica nelle proporzioni matematiche e armoniche, nella semplice e austera eleganza della facciata che caratterizza lo skyline della Giudecca.
Oggi siamo in grado di cogliere il senso di morte e la voglia di rinascita che diedero vita all’esigenza di festeggiare e dimostrare la propria gratitudine erigendo un monumento dedicato al Cristo Redentore.
Da allora si ricorda con sollievo la fine della sventura durata due anni e si festeggia per dimenticare e ricominciare. Non è difficile immedesimarsi, a ben riflettere, con le recenti tristi concomitanze vissute nel nostro tempo.

"La Processione del Redentore", Joseph Heinz il Giovane, 1650

"Festa notturna del Redentore" Giambattista Brustolon XVIII sec. acquaforte da un soggetto del Canaletto
Come vivere la Festa del Redentore a Venezia
Si festeggia adornando le barche e le Fondamenta con lanterne di carta, palloncini e ghirlande, preparando i piatti tradizionali che accompagneranno l’attesa dello spettacolo pirotecnico.
“Ombre” e “goti de vin” bagnano i palati assetati dall’arsura estiva e dalle chiacchiere tra vicini di casa, vicini di barca o tra perfetti sconosciuti in Fondamenta. Perché a Venezia domina un grande e internazionale senso del vicinato, un cosmopolita pettegolezzo che cementa i rapporti, un senso intimo di appartenenza orgogliosa che non esclude, che anzi accoglie tutti e fa cantare a squarciagola in questa notte magica di sabato 15 luglio.
Domenica 16 luglio è il momento delle istituzioni religiose e civili, è il momento della sacralità con le solenni messe nella Chiesa del Redentore, ma è anche il momento dello sport con le regate nel Canale della Giudecca: coloratissimi “pupparini” e gondole a due remi gareggeranno sostenuti da un instancabile tifo dalla riva delle Zattere e dalla riva della Giudecca.

Anche quest’anno sarà possibile festeggiare il Redentore e vivere un evento indimenticabile, ricordando il valore storico e godendo assieme il presente.
Dicendo “alla salute” si brinderà innumerevoli volte tra sabato 15 e domenica 16 luglio, esattamente come avveniva in passato.
Unitevi alla magia del Redentore in un luglio festoso ricco di appuntamenti culturali e enogastronomici.

Passeggiare in città per respirare l’atmosfera dell’attesa e dei preparativi è meraviglioso anche se non si sono fatti programmi particolari per il weekend. Esserci farà sentire comunque parte della comunità in festa. Al Caffè Florian, proprio a due passi dallo spettacolo pirotecnico di mezzanotte, sarete accolti dall’orchestra che suona dal vivo i nostri brani classici. Potrete accomodarvi ai tavolini nel plateatico, nella piazza più bella del mondo, per gustare le prelibatezze dello Chef Cristiano Strozzi, godere dell’accensione delle luci della Piazza al tramonto e temporeggiare fino alle 23.30 sorseggiando un buon cocktail preparato dai nostri barmen.


Cosa si festeggia a Luglio a Venezia
Venezia è sempre ricca di stimoli e anche a luglio l’offerta culturale è così vasta da accontentare le aspettative dei più esigenti .
A luglio ripartono gli appuntamenti con la Biennale Danza per gli appassionati dell’arte coreutica, mentre per gli amanti del teatro è ricco il programma del Teatro Stabile del Veneto intitolato a “Carlo Goldoni”: innovatore della commedia dell’arte e grande conoscitore degli aspetti psicologici della società veneziana cui è dedicato uno dei ritratti nella Sala degli Uomini Illustri al Caffè Florian.